Inserita tra i beni immateriali UNESCO, quella dei Pupi è una lavorazione artigianale che fonda le sue radici nella cultura tradizionale siciliana. L’arte del teatro delle marionette, che in Sicilia prende il nome di Opera dei Pupi (“pupo” in siciliano significa infatti marionetta, o bambino), viene tramandata di generazione in generazione per via orale. Le storie di re, principesse e paladini vengono narrate da decenni, tra intrighi e storie d’amore.
La storia dei Pupi siciliani
Affermatasi in Sicilia tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, l’Opera dei Pupi è una rappresentazione teatrale dalle origini antiche, basata sulle vicende di personaggi ispirati alle canzoni e ai poemi del ciclo carolingio.
Nacque inizialmente come una piccola esibizione teatrale di strada, prendendo diretta ispirazione dalle esibizioni dei cantastorie. Divenne ben presto una delle più iconiche rappresentazioni siciliane, in cui i Pupari si impegnavano anche a mettere in scena questo spettacolo di marionette.
Il teatro dei Pupi si distingue tuttavia da quello delle marionette, non solo per il funzionamento, ma anche per quanto riguarda le rappresentazioni, basate su di un repertorio basato su narrazioni cavalleresche. Tra i temi più ricorrenti gli scontri tra i paladini di Carlo Magno e i guerrieri musulmani, ma anche tematiche morali, incentrate sui principi della giustizia e della libertà.
Come sono fatti i Pupi
I Pupi siciliani venivano costruiti con grande maestria dagli artigiani, i cosiddetti Pupari. Presentano, ancora oggi, un’ossatura in legno e sono agghindati con abiti in stoffa e armature di metallo. I costumi di scena ricoprono da sempre grande importanza, in quanto permettono al pubblico di riconoscere immediatamente i vari personaggi: il re è caratterizzato da abiti sfarzosi e dalla corona, i cavalieri dall’armatura, i saraceni da turbanti e sciabole.
Anche le voci sono molto importanti nel Teatro dei Pupi, in quanto permettono di caratterizzare immediatamente i personaggi: i cavalieri avevano tradizionalmente voci più gentili, mentre i nemici, i saraceni, venivano rappresentati con voci più cupe.
Al contrario delle marionette, comandate da fili, i Pupi vennero ben presto dotati di aste di ferro, le quali permettevano di far compiere ai personaggi movimenti più precisi e deliberati. I movimenti delle marionette risultavano infatti particolarmente importanti soprattutto durante le rappresentazioni di duelli e combattimenti, molto frequenti nella narrativa carolingia.
Il Teatro dei Pupi di Siracusa
Anche Siracusa segue la tradizione regionale, mettendo in scena le antiche gesta di re e cavalieri da oltre quarant’anni nel famoso Teatro dei Pupi. La città è da sempre al centro dell’arte dei Pupi siciliana, con antiche testimonianze della maestria dei pupari siracusani. Situato sull’isola di Ortigia, poco distante dal Duomo, il teatro offre la possibilità di assistere agli spettacoli dei Pupi, e non solo, con un’offerta culturale capace di integrare tradizione e innovazione.
Il Museo dei Pupi permette infine di approfondire la storia di Siracusa e, in particolar modo, dell’isola di Ortigia, con un percorso di visita caratterizzato dall'esposizione di pupi, oggetti di scena e materiale scenografico.
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