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Catacombe di San Giovanni a Siracusa.

Assieme alle Catacombe di Santa Lucia, quelle di San Giovanni costituiscono la parte più facilmente visitabile di tutto il complesso delle catacombe di Siracusa, che per estensione e articolazione è secondo solo a quello di Roma. L'atmosfera che aleggia questo luogo sotterraneo è straordinaria, ricca di fascino e mistero.

Questa catacomba fu scavata in massima parte fra il 315 e il 360 dopo Cristo, e rimase in uso fino alla fine del V secolo.

Contrariamente a quanto spesso si crede, la sepoltura in catacomba (ossia in gallerie sotterranee scavate nella roccia) non era affatto un uso esclusivamente cristiano, tanto è vero che a Siracusa nella Catacomba di Vigna Cassia (visitabile solo su prenotazione e solo in gruppi numerosi) si trovano a fianco a fianco sepolture di defunti cristiani e defunti pagani, evidentemente legati da vincoli di parentela e non di religione.

In effetti, a Roma esistono anche catacombe ebraiche e catacombe pagane, oltre alle meglio note catacombe cristiane.

Per risparmiare lavoro, le gallerie della Catacomba di San Giovanni di Siracusa furono aperte seguendo inizialmente il tracciato di un acquedotto greco ormai in disuso (qualche traccia si riconosce sul soffitto della galleria principale), che fu allargato fino alle dimensioni attuali. Analogamente, alcune cisterne già presenti lungo il percorso furono riconvertite in cappelle funerarie per famiglie con qualche pretesa di distinzione in più.

Questo cimitero sotterraneo nacque come luogo di sepoltura di massa per la popolazione anche povera. La roccia facilmente lavorabile permise di creare, qui e nelle altre catacombe siracusane, un tipo di sepoltura "seriale" molto particolare, battezzato dagli archeologi "arcosolio polisoma". Si tratta di lunghissime nicchie nella parete, larghe quanto un corpo umano ed alte quanto bastava per inserire il cadavere, sul cui fondo veniva murato con una lastra un primo corpo, dopodiché nel nuovo fondo così ricavato si murava un secondo corpo anch'esso sigillato da una lastra, e così via. In queste "tombe-tunnel" di fattura quasi industriale si poteva arrivare anche a trenta corpi giacenti l'uno accanto all'altro.
Quando lo spazio a disposizione in questa catacomba si esaurì, si procedette alla meno peggio, reimpiegando ogni angolo rimasto libero sulle pareti e perfino sul pavimento, invadendo anche le cisterne/cappelle, una delle quali ci è giunta ingombra dei sarcofagi di un gruppo di suore di epoca bizantina.

Non ci è difficile immaginare le migliaia di persone che per secoli percorsero queste gallerie per portare un saluto a una persona amata ormai scomparsa. I forellini in qualche lastra tombale superstite ci rivelano che in questo luogo di sepoltura cristiano era sopravvissuto un antico rito pagano, il refrigerium, che consisteva nel fare giungere attraverso queste aperture al defunto, nell'anniversario della sua morte, un poco di vino, latte e miele.

Purtroppo fino a noi è arrivato, dopo millenni di saccheggi, solo il "nudo scheletro" della costruzione, spogliata degli intonaci colorati, dei mosaici, delle lastre di pietra (che dovevano decorare almeno le sepolture più ricche) e perfino dei piccoli oggetti che venivano murati sulla chiusura per distinguere una tomba dall'altra. La guida che accompagna nella visita provvederà a illuminare e descrivere qualche affresco e qualche scritta miracolosamente sopravvissuta a tanto travaglio, che fanno rimpiangere quanto è andato perduto.

Qualche briciola sfuggita ai cercatori di tesori (e di marmo da bruciare per farne calce) è stata recuperata dagli archeologi nella nostra epoca, e si trova ora nel Museo archeologico Paolo Orsi. Fra tutte si segnala lo splendido sarcofago (riccamente decorato a bassorilievo con scene bibliche) di una dama aristocratica, Adelfia, sopravvissuto solo perché nascosto in una fossa scavata nel terreno e riempita di terra.

Un modo estremamente suggestivo di visitare il luogo è disponibile nel solo mese di agosto a date prefissate (che variano di anno in anno): si tratta dell'iniziativa intitolata Strepitus silentii ("il clamore del silenzio"), spettacolo teatrale in orario notturno (due spettacoli alle ore 21 e alle ore 22:30) in cui gli attori rivivono le persone e gli eventi "raccontati" da questi luoghi. Il numero dei posti è limitato, pertanto la prenotazione (per telefono allo 0931 64694, o per email a info@kairos-web.com ) è obbligatoria. La reception dell'Hotel Algilà dell'Hotel Roma è come sempre a disposizione per informazioni e assistenza.

Dalle Catacombe di San Giovanni si raggiungono con facilità il Museo archeologico regionale, il Museo del papiro, il Santuario della Madonna delle Lacrime e, un poco più lontano, il Parco archeologico di Siracusa.

Arcosoli su un corridoio secondario delle  Catacombe di San Giovanni a Siracusa.

Come raggiungere le Catacombe di san Giovanni dall'Algilà Ortigia Charme Hotel.

Le Catacombe di San Giovanni e le sovrastanti rovine della chiesa di San Giovanni Evangelista si trovano a pochi passi dal Museo archeologico regionale "Paolo Orsi" e a breve distanza dal Parco archeologico di Siracusa, al di fuori dell'isola di Ortigia. Il percorso a piedi è possibile, ma supera il chilometro di distanza.
Chi non avesse un mezzo proprio può chiamare tramite la reception un taxi, a tariffa convenzionata, oppure usufruire delle biciclette che l'Hotel Algilà, gratuitamente, mette a disposizione dei propri ospiti.  
In alternativa è possibile prendere il bus navetta (gratuito) numero 20 dalla vicina Piazza Archimede fino alla stazione degli autobus (vicino alla stazione ferroviaria) e da lì prendere a scelta uno dei seguenti autobus: linee 6, 8, 11, 12 o 13. Oppure si può, da Riva Nazario Sauro (alle spalle della vicina Piazza delle Poste) prendere a scelta uno dei seguenti autobus: linee 1, 2, 3, 4 o 12.

Condizioni della visita.
L'apertura e la visita delle catacombe è affidata alla cooperativa Kairòs. La visita avviene (biglietto, € 8 intero, € 5 ridotto, comprensivo del costo della guida) in gruppi guidati ogni quindici-trenta minuti, tutti i giorni, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 16:30 (17:30 nel periodo estivo).
La guida, molto gentile e preparata, provvede a fornire una spiegazione della storia e del significato del monumento.
I gruppi guidati da un religioso possono anche prenotare la celebrazione di una Messa presso la cripta di san Marciano.
Per informazioni: Kairòs, telefono 0931 64694, fax 0931 66751, email info@kairos-web.com.
Le catacombe si sviluppano tutte su un unico piano con un pavimento sgombro da barriere architettoniche di rilievo, e sono quindi visitabili senza problemi anche da chi ha difficoltà di deambulazione. Fa eccezione unicamente l'ambiente della Cripta di San Marciano: la ripida scalinata d'accesso costituisce un'oggettiva barriera architettonica.
La visita è inoltre vivamente sconsigliata alle persone che soffrono di claustrofobia, a causa della totale assenza di aperture sull'esterno.

Veduta della galleria principale ("decumano")  delle catacombe di San Giovanni a Siracusa.
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E-mail algila@algila.it

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I-96100 Siracusa, Italia
Telefono +39 0931 465630
E-mail ahr@algila.it

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96100 Siracusa, Italia
Telefono +39 0931 465630
E-mail alfeo@algila.it

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